
Ma quanto è bello ascoltare la musica?
Musica elettronica? Si grazie.
Tutto inizia con una piccola tastiera accompagnata da una miriade di idee armoniche da mettere nero su bianco.
CHE MUSICA STRANA!
PRIMA DI INIZIARE
La Passione per lo stile dei Pink Floyd in un solo brano. AN HOURGLASS – Una clessidra – Dedicata allo scorrere del tempo, alle meraviglie che quest’ultimo è in grado di attuare verso noi e all’incanto del suo eterno mistero.
Prima di procedere con la lettura vorrei che tu provassi a svuotare testa e pensieri per 3 minuti. Tenta di rompere tutti gli orizzonti lontani quasi fossi una tempesta sull’oceano. Pensa dunque con intensità ancestrale all’importanza di questo grande Re senza dimensione, sì… Sua Maestà, Il Tempo.
La mia AN HOURGLASS dall’album Essential, con le sue infinite chitarre.
La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive, pensa e crea.
Ludwig van Beethoven
Mi accorsi di essere un musicista da uno strano particolare. Parliamo di molti anni fa
Mentre ascoltavo un brano dei Jethro Tull e precisamente This is not Love dell’album Catfish Rising ebbi la sensazione che la parte strumentale, quella nella quale uno strumento di solito primeggia e sovrasta il resto della melodia con una forza incredibile, durasse troppo poco. Praticamente mi infuriai con quel brano 🙂 e mi tolsi la cuffia! Quella chitarra doveva continuare a suonare almeno per altri 3 minuti! Era troppo figa. E invece no, il cantante (mitico Ian Anderson) riprese il ritornello e così via…
Perché far durare pochi secondi la parte più bella e centrale di un pezzo? Quella in cui l’ascoltatore inizia ad avere la pelle d’oca e viaggia su per i suoi mondi interiori?
Me lo sono chiesto tante volte
Ebbi modo di notare, tra l’altro, che molti altri gruppi utilizzavano la stessa tecnica. Niente da dire ci mancherebbe. Il motivo risiedeva nel fatto che il cuore principale di un pezzo musicale solitamente è nel testo – italiano o inglese che sia – quindi va da sé che per non allungare troppo i tempi, molti compositori tagliavano laddove si potesse… Ed ecco la falla che mi fece arrabbiare quel giorno con la dea Musica. 🙂

Soltanto i Pink Floyd osarono allungare le parti strumentali (basti pensare alla immortale Atom Earth Mother con la sua suite infinita), seguiti da parecchi gruppi Metal e Hard Rock (come i Deep Purple ad esempio).
Da allora in me si fece strada l’idea di una musica che fosse priva di testo e ricca di melodie che potessero portare l’ascoltatore dove più desiderasse. Diciamo che lo scopo del genere strumentale è stato (sempre) proprio questo. Non sono io ad averlo scoperto.
Mi misi dunque all’opera per costruire un genere che mi avrebbe identificato come il “Compositore del New Moon Rock“. Il Rock della Luna Nuova.
La passione per le leggende, il mistero e l’esoterismo (e una buona dose di album degli Iron Maiden) mi fece venire l’idea di un tipo di Rock elettronico tra l’oscuro e il piacevole (un po’ come quando la luna va e viene da dietro le nuvole).
La magia del pianoforte classico
Naturalmente non fu sempre così salda questa caratteristica. I miei studi sul pianoforte hanno dato il loro contributo con album più “morbidi” e meno elettronici. Qui ad esempio puoi trovare un album dolcissimo dedicato alla natura: Trees & Leaves. Non mancavano le canzoni d’amore o i pezzi meditativi. Ma il tipo di musica per il quale solitamente sono stato spesso riconosciuto, nominato e scelto, è stato sempre quello del New Moon.
Pianoforte, tastiere (ne ho cambiate 6), keytars (tastiere a tracolla) e decine e decine di programmi di composizione e arrangiamento, hanno fatto di Nito il simbolo del suo stesso (strano) stile di Rock.
Mi piaceva assai l’idea, in aggiunta a quanto sopra detto, di suonare tutti gli strumenti uno per volta, come una serie di vernici diverse.
Faccio sosta un attimo 🙂
Se questa pagina ti piace, se anche tu passi più tempo con le cuffiette che col tuo gatto (speriamo di no per le orecchie e per il micio 🙂 ), regalami una sonora condivisione!
Il polistrumentista fantasma
In pratica con il sintetizzatore creavo uno scheletro ritmico, poi passavo al basso, le chitarre, gli archi e gli assoli velocissimi di suoni d’oltremondo. Adoravo identificarmi in 5 o più musicisti come se fossero sempre stati d’accordo sulla forza da dare al pezzo (bella reminiscenza di 4 band cambiate a ridosso degli anni Novanta).
Naturalmente la dote innata che ho scoperto di avere fin dalle prime composizioni prende il nome dal gergo musical-didattico: il cosiddetto “senso ritmico“. Saper scandire i tempi forti e deboli di un brano musicale con braccia e gambe. Un po’ come quando si dice di una persona che “ha orecchio”. Ecco io avevo (e possiedo tutt’ora) un senso ritmico “meccanicamente meccanico”.
Dal batterista al tastierista
In pratica il mio strumento principe sarebbe dovuta essere la batteria o le percussioni o ancora lo xilofono. ma alla fine della fiera il fascino del piano e la magia “interstellare” del genere elettronico (fortissima l’influenza con Jean Michel Jarre o Mike Oldfield) ha avuto la meglio e le composizioni hanno cominciato a produrre diversi risultati.

Inascoltabili
I primi brani erano praticamente e a dir poco “assurdi”. Davo retta solo alla fantasia 🙂 (un po’ come hanno fatto diversi gruppi all’inizio della loro carriera). Poi pian piano mi sono “addomesticato” e ho adattato il suono alle orecchie di un pubblico più vasto.
Nota: come ribadisco spesso all’interno di questo Blog, lo scopo ultimo di queste pagine o articoli non è parlare di Musica o Fantasy (altra pagina appartenente alla Mother Page About Nito) ma raccontarti con esperienze dirette cosa può fare per te “l’agire per passione” e dove ti può portare se solo decidessi di farlo per te stesso e gli altri.
Per concludere il discorso e prima di mostrarti una veloce carrellata degli album principali che ho composto, ti dico solamente che ho continuato a suonare le mie tastiere per anni e anni, avendo riconoscimenti dall’estero (in Italia il mio genere non è classificabile) ed essendo scelto per documentari sulla natura (con i brani più tranquilli), video sulle strategie di Videogames per Youtube (pezzi più pepati) e spot pubblicitari di matrice sociale (specie in Asia).
E poi ci sono quelle frasi, quelle recensioni di persone “d’oltremare” o musicisti della tua “specie” che ti fanno capire di continuare per la tua strada. Quelle parole che ti arrivano dritte all’anima.
Recensione dedicata al lunare album Essential
Il Diario di Anna Frank nel cuore
Il brano forse più suggestivo (e triste purtroppo) della mia creatività si intitola Preghiera per gli ebrei dedicato al grande dramma della Shoah.
Il cavallo (medievale) di battaglia
Il pezzo che piu mi identifica invece e per il quale nutro ogni momento un amore sviscerato è The Drawbridge – Il Ponte Levatoio. Musica ricca di riferimenti epici e visioni sul Medioevo ma composta con tecniche moderne e sintetizzatori d’oltremondo. Persino la sua durata desta stupore 🙂 (siamo sui 9 minuti circa). Quasi una Suite in stile Pink Floyd. Però è proprio quello che volevo e per il quale mi sono battuto così a lungo: il viaggio dell’ascoltatore all’interno dei meandri piu profondi della mente, di epoche lontane, spazi immensi e uomini di virtù. Diciamo una sorta di “lunga carezza armonica sui pensieri che molte volte ci sovrastano la vita”.
The Drawbridge incarna la mia quinta essenza. Lo puoi trovare nella barra laterale o cliccando nella prossima immagine 🙂
Veniamo a noi

Essential
High Quality album su Amazon.it – Uscita: 2016
L’album che più mi esprime. Quello dal quale ho estratto il brano che puoi ascoltare nella barra a destra: The Drawbridge e il pezzo An Hourglass a inizio articolo.

Trees & Leaves (alberi e foglie)
Uscita: 2016
Melodie morbide ed evocative della forza naturale delle cose. Primeggia il pianoforte.

The Quiet Waters Around My Iceland (Le tranquille acque intorno alla mia Islanda)
Uscita: 2015
Qui esplode la passione per gli spazi aperti, altro argomento molto importante per me. In quanto mi ha fatto scoprire l’essenza dell’essere liberi. Pezzi dinamici e veloci. Non manca al suo interno l’immancabile brano “romantico”. Il primo brano invece incarna l’intero album (titolo omonimo).

Tosomaw – The Old Song Of Mountains And Warriors (Le vecchie canzoni di Montagne e guerrieri).
Uscita: 2015 – Acronimo molto particolare che marca l’attenzione che ho sempre avuto verso le epoche antiche e gli spazi aperti. Dieci pezzi coinvolgenti dettati da tanta forza ritmica e giochi fra sintetizzatori.
Per non allungare troppo l’articolo ti rimando al sito Jamendo.com nel caso volessi approfondire anche i cinque album precedenti a questi e che ho inciso a partire dal 2013. Questi ultimi includono naturalmente le melodie di una vita; partendo addirittura dagli anni 90′. Gli strumenti risultano peraltro meno avanzati rispetto alla forza presente negli ultimi nati ma lo stile e la suggestione sono gli stessi. 🙂
Per finire l’articolo
Rammentiamo con questo video musicato dalla mia Prayer for the Jews (Preghiera per gli ebrei) che la pace dev’essere la priorità su tutto. Le immagini come ben sai sono molto suggestive, giacché di repertorio. Non mi vergogno a dirti che ho versato molte lacrime per queste persone. Anche se distanti da me nel tempo e nello spazio. La sensibilità a volte può rivelarsi dolorosa ma la musica serve proprio a questo: a liberare il nostro pensiero. Il brano è nato proprio dal dolore verso una guerra che si poteva evitare.
La vita senza la musica sarebbe un errore.
Friedrich Nietzsche
Se anche tu sei come il mio brano Prayer for the jews: cioè incazzato/a con la guerra e con la conseguente assenza di pace, condividi la tua sensibilità! Per me sarebbe grandioso e a te toglie solo un secondo! Un secondo per un mondo di colori e mai più come queste immagini di repertorio. MAI PIÙ (magari fosse cosi semplice ma io e te ci proviamo 😉 ).
RISORSE CITATE IN QUESTA PAGINA
Oltre a tutta la musica gratuita che puoi trovare in rete, ti consiglio questa versione in alta qualità di Essential dedicata interamente al mio pezzo più forte: THE DRAWBRIDGE. La trovi su Amazon ad un prezzo ridicolo! 🙂
Ti auguro una piacevole navigazione all’interno del mio Blog blu! Ci aspetta la libertà!
